Social Housing: Report finale del Parlamento Europeo

La sessione plenaria del Parlamento europeo, in data 11 giugno 2013, ha approvato una relazione sul Social Housing nell’Unione Europea.

L’iniziativa, portata avanti dal deputato Karima Delli (E.M.P.L. Committee), affronta il tema dell’edilizia sociale europea in relazione alle attuali problematiche  delle società europee: la crisi economica e finanziaria, il  cambio demografico e le conseguenti evoluzioni a cui sta andando incontro la società europea. Uno dei concetti cardine della relazione è, indubbiamente, quello di casa intesa come diritto fondamentale per il raggiungimento della giustizia e della coesione sociale in tutti gli stati membri, con particolare riferimento a quei gruppi di popolazione vulnerabile (donne con basso reddito, perone con disabilità, anziani, assistenti familiari (badanti, migranti, ecc) che vivono in alloggi inadeguati, in condizioni che influiscono negativamente sulla loro salute e  sicurezza. La relazione affronta, inoltre,  il problema della povertà energetica (1), facendo specifica richiesta agli Stati membri di implementare nella loro definizione di alloggio adeguato il concetto di efficienza energetica.

report europeo social housing2

Per quanto riguarda le persone anziane, più specificamente, il documento sostiene che l’edilizia sociale non debba essere considerata come una spesa da tagliare ma, piuttosto, un investimento che si ripaga nel lungo periodo attraverso una migliore salute, il benessere complessivo, una maggiore inclusione sociale, un miglioramento dell’accesso al mercato del lavoro e il coinvolgimento attivo e consapevole  delle persone, soprattutto anziane, nel vivere una vita attiva e indipendente (empowerment). Particolare evidenza è stata posta, inoltre, alla  necessità di promuovere  progetti di vita assistiti in ambiente di vita e di investire nella costruzione e ristrutturazione di alloggi sociali a prezzi accessibili, al fine di affrontare in maniera organica i problemi dell’invecchiamento della popolazione autosufficiente e con disabilità.

Il testo invita le autorità pubbliche e private a inserire sistematicamente i moduli di accessibilità dell’ambiente costruito e il concetto del Design for All, nei programmi di formazione universitaria di ingegneria, architettura, urbanistica ed edilizia. La relazione basa i suoi assunti su alcuni principi fondamentali che gli Stati membri dell’Europa devono tenere in debita considerazione e li riconosce quali  presupposti  che danno valore sociale a livello comunitario  europeo alla relazione.

Questi sono riassumibili in 10 punti sintetici che di seguito elenchiamo .

  1. Il diritto alla casa, in termini di accesso alla casa, è condizione per esercitare altri diritti fondamentali necessari per condurre una vita dignitosa per cui le politiche abitative dei governi devono essere funzionali e strategiche per la garanzia di questi diritti in conformità con le esigenze dei loro cittadini e con l’obiettivo specifico di fornire accesso universale ad alloggi dignitosi a prezzi accessibili.
  2. I mutati profili sociali e familiari delle persone che possono usufruire dell’edilizia sociale devono essere tenuti in forte considerazione dagli  Stati membri e dalle rispettive autorità locali e regionali, al fine di definire  una serie di strategie abitative più consone alle  circostanze locali reali.
  3. La politica di edilizia sociale è parte integrante dei servizi d’interesse economico generale:  lo sviluppo del  tema degli alloggi  adeguati e sicuri, a prezzi accessibili, oltre ad essere una opportunità -strumento atto a conseguire giustizia e coesione sociale, sviluppando  investimenti in abitazioni a prezzi accessibili, crea una condizione per una maggiore mobilità e opportunità di lavoro. Con questa strategia si promuove e si sviluppa l’economia, si contengono le  bolle immobiliari e si persegue una lotta alla povertà energetica contribuendo  a soddisfare le molteplici esigenze abitative; si facilità infine l’ accesso delle persone alla proprietà, la  promozione della qualità dello spazio vitale e il miglioramento degli  spazi di vita esistenti;
  4. L’edilizia sociale deve essere funzionale a diverse generazioni, consentendo l’acquisto o l’affitto con buon rapporto tra qualità e prezzo, permettendo un risparmio energetico, la loro realizzazione in ambienti che comprendano spazi verdi e tenendo conto della esigenze specifiche di tutte le età, dei minori, giovani e anziani. Perciò le  regole dei mutui devono essere formulate per proteggere tutti i consumatori e con una distribuzione dei  rischi in maniera equa e multiforme tra tutti i soggetti interessati.
  5. La crisi economica dovrà essere lo stimolo per trovare soluzioni  alternative ai comportamenti finora messi in atto per la sua soluzione. L’’austerità e le misure di risanamento di bilancio dei governi devono andare di pari passo con una complessiva strategia di investimenti per una  crescita sostenibile per il  perseguimento della strategia Europa 2020 anche per quanto riguarda gli obiettivi della lotta contro la povertà e l’esclusione sociale. Il settore delle costruzioni  può essere una forza trainante nello sforzo di trovare un modo inclusivo e sostenibile per uscire dalla crisi e per affrontare le sfide del clima e all’energia;
  6. L’alloggio è una necessità di base, per cui gli Stati membri stabiliscono, in linea con le proprie scelte politiche, gli standard minimi di abitabilità e comfort, una specifica pianificazione urbana e le regole di costruzione e percentuali massime di reddito regolamentando  gli aumenti dei prezzi delle case e persino creando  meccanismi di supporti sociali  o di sostegno fiscale per aiutare l’ elemento di primo piano della spesa delle famiglie.
  7. In relazione con lo stato di salute ci sono chiari legami tra abitazioni sub-standard e cattive condizioni di salute; l’indebitamento per il mutuo è associato ad un peggioramento della salute mentale; il sovraffollamento è associato con problemi psicologici, tubercolosi, infezioni respiratorie, aumento della probabilità di incendio e incidenti domestici.
  8. Alcuni soggetti sono particolarmente esposti a rischio di fragilità e vulnerabilità abitativa: le donne, in particolare quelle con redditi bassi, ragazze madri, donne con lavori mal pagati, migranti donne, vedove con bambini e donne vittime di violenza domestica; le coppie giovani, le famiglie numerose, gli studenti giovani all’inizio della loro carriera, i giovani disoccupati, le persone con disabilità,  con malattie fisiche o psichiatriche; le persone provenienti da comunità emarginate tra cui Rom, gli anziani, sono particolarmente colpite dalla mancanza di case adeguate e prezzi accessibili.
  9. Il mercato immobiliare: gli Stati membri devono istituire e organizzare una integrazione nel mercato degli alloggi, tra quelli di tipo  sociale e gli alloggi tradizionali a libero mercato anche istituendo specifiche agenzie non-profit appositamente per questo scopo; le regole di accesso e i prezzi devono essere stabiliti direttamente dalle autorità pubbliche degli Stati membri contribuendo alla stabilità del mercato immobiliare e alla sua equa distribuzione evitando il verificarsi di ulteriori bolle immobiliarireport europeo social housing
  10. Le indicazioni e le esortazioni: occorre promuovere il ruolo sociale ed economico degli alloggi sociali per evitare i rischi sulla salute per le persone vulnerabili, il rischio della loro  esclusione sociale, il rischio di povertà e di svantaggi intergenerazionali; esorta  gli stati membri ad orientare la propria politica abitativa verso una edilizia sociale europea pur riconoscendo  alle  autorità pubbliche il diritto di determinare in maniera specifica come organizzare il settore, quali tipi di famiglie sono ammissibili al finanziamento, al fine di commisurare queste politiche a soddisfare le esigenze della  popolazione locale per garantire un elevato livello di qualità, sicurezza, accessibilità, parità di trattamento e la promozione dei diritti dei propri cittadini.

Per scaricare il Report Finale sul Social Housing

http://www.emil-network.eu/news/final-report-on-social-housing

NOTE
(1) European Fuel Poverty and Energy Efficiency. La povertà energetica è generata da tre fattori: l’efficienza termica dell’abitazione, il costo dell’energia e la situazione economica degli abitanti. La situazione di povertà energetica può avere conseguenze dirette sugli alloggi e la salute dei suoi abitanti, soprattutto nei mesi invernali quando, per mantenere caldo l’ambiente vengono utilizzati dei mezzi che possono avere conseguenze, anche gravi, sullo stato di salute della persone anziane.
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