Sabato 6 Ottobre è stato presentato a Pula ( CA) il Progetto “Abitare sociale con servizi” elaborato da FPR-Abitare sociale con sevizi per l’invecchiamento attivo nel corso del Congresso Nazionale della Società di Igiene (SITI).
La presentazione è stata il frutto di un lavoro condiviso con la Scuola di Specializzazione Igiene e Medicina Preventiva con il contributo della Dott.ssa Roberta Sassu, Psicologa di GeRSIA. Il Progetto il cui obiettivo primario è di studiare le modalità per una “presa in carico” globale, continua e integrata della persona anziana, in relazione ai diversi livelli di autonomia e autosufficienza, a partire dagli spazi dell’abitare, si è avvalso della precedente somministrazione di un questionario sperimentale non validato i cui obiettivi specifici erano indagare il fenomeno dell’ Active Ageing (o invecchiamento attivo) e verificare la conoscenza e la consapevolezza dell’invecchiamento attivo e del concetto della solidarietà intergenerazionale presso un campione iniziale di 360 persone al fine di evidenziare il bisogno della diffusione della cultura dell’abitare sociale.
Il Progetto si sviluppa a partire da sinergie interprofessionali tra vari attori del sistema delle professioni (architetti e medici), del sistema sociosanitario e socio-economico-politico perché possa essere concretamente sviluppato un progetto condiviso, per promuovere tutte le misure sull’invecchiamento attivo e la solidarietà tra le generazioni. Il Progetto si pone soprattutto l’obiettivo di sviluppare, stimolare e sostenere la cultura dell’abitare sociale integrato da “servizi alla persona”, come superamento dei modelli attuali di interventi residenziali per anziani di natura restrittiva istituzionalizzante. L’erogazione di servizi sociosanitari in maniera strettamente correlata all’abitare in situazioni di tipo familiare sono finalizzati a garantire integrazione e inclusione sociale delle persone “fragili”, nelle fasi del loro percorso di invecchiamento attivo e del progressivo modificarsi dell’autonomia personale.
Il modello proposto di abitare sociale con servizi si sviluppa secondo sistemi modulari che permette una replica adattativa alle diverse realtà dell’abitare sociale nell’isola, nella convinzione che tale modello possa proporsi anche come modello sperimentale europeo. Il Progetto parte dalle considerazioni sull’esperienza delle “viviendas dotacionales” avviate ormai a sistema nel Comune di Barcellona finalizzate a implementare strategie abitative sociali alternative all’istituzionalizzazione delle persone anziane e a prevenire il degrado abitativo e l’isolamento sociale delle stesse. L’obiettivo dichiarato nella filosofia delle viviendas dotacionales è di promuvere l’invecchiamento attivo delle persone autosufficienti garantendo la loro autonomia, stimolando la socializzazione nella struttura e promuovendo l’integrazione con una vita sociale attiva e di quartiere. La caratteristica della struttura della vivienda dotacional è funzionale agli obiettivi dichiarati in quanto si articola per funzioni correlate alla logistica della struttura e alla sua configurazione archiettonica: nei piani bassi della struttura sono ubicati infatti i servizi sociali e sociosanitari per il quartiere e per gli abitanti della struttura( disegnati in giallo: centri diurni di assistenza per anziani , asili, poliambulatori, spazi civici di aggregazione, centri culturali , nei piani medi e alti sono dislocati gli alloggi minimi (disegnati in rosso: di 40 mq con cucina + sala, camera da letto e bagno) e nei piani medi sono dislocati gli spazi comunitari socializzanti (disegnati in arancione: sale polivalenti, lavanderie, biblioteche, sale wi-fi, etc)
VIVIENDA DOTACIONAL – schema
I servizi sociali erogati presso le viviendas dotacionales comprendono servizi di organizzazione della struttura e dei progetti personalizzati (Direttore di Struttura), servizi di assistenza personale all’anziano (assistente familiare/ausiliario di gerontologia), servizi di pulizia generale (ausiliario di pulizia), sevizi di piccola manutenzione dell’alloggio e di manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura, servizio di accoglienza e portineria. L’osservazione sul campo delle viviendas dotacionales e dell’erogazione dei servizi ha evidenziato un limite nell’esperienza catalana consistente nella riserva del servizio abitativo e sociale alle sole persone autosufficienti. Lo studio di un’altra esperienza di presa in carico di persone non autosufficienti presso il Punto Unico d’Accesso del Distretto Sociosanitario di Cagliari è sembrata una soluzione complementare a quella catalana in quanto comprendente gli interventi in favore di persone anziane non autosufficienti. Il Progetto presentato coniuga, quindi, integrandole, le due esperienze e propone una innovazione in termini di approccio all’invecchiamento delle persone a partire dall’abitare che tenga conto delle diverse fasi dell’invecchiare correlate all’autonomia personale e ai luoghi di vita. Viene proposto un sistema di abitare sociale con servizi, dove le persone intendono scegliere di invecchiare accompagnando il processo vitale dell’invecchiamento ad un dimensionalità di servizi abitativi e sociosanitari commisurata in termini di intensità e tipologia di offerta alle varie fasi dello stesso invecchiamento.
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