Persone anziane e digitale: Intervista a Arianna Poli

Intervista ad Arianna Poli, psicologa, dottoranda di ricerca alla Division Ageing and Social Change (ASC), Linköping University, Svezia. Gran parte della sua attività di ricerca si concentra su disuguaglianze ed esclusione in età anziana, principalmente in relazione ai processi di trasformazione digitale nella fornitura di servizi. Nella sua tesi di dottorato si focalizza sull’utilizzo delle nuove tecnologie nell’offerta dei servizi sanitari, nell’ambito di un progetto finanziato dallo Swedish Research Council for Health, Working Life and Welfare (FORTE). Prima dei suoi studi in Svezia, ha collaborato con l’Istituto Nazionale di Riposo e Cura per Anziani (INRCA), Centro Ricerche Economico-Sociali per l’Invecchiamento, all’interno del progetto Europeo INNOVAGE con focus su nuove tecnologie a supporto di familiari caregiver di anziani.

Twitter: @Arianna__Poli

LinkedIn: https://www.linkedin.com/in/arianna-poli-6966a062/

Pagina personale università: https://liu.se/en/employee/aripo44

 

1) Rispetto al tema delle tecnologie, quali sono le principali differenze di approccio di intervento che hai riscontrato da parte delle diverse nazioni dell’UE? Puoi approfondire qualcuna?

In termini di accesso ad internet i numeri UE sono incoraggianti. Nel 2018 piu’ dell’80% degli Europei aveva regolare accesso ad Internet, seppure con una certa variazione tra i Paesi. Tuttavia, la quota di coloro che non hanno mai usato Internet e’ ancora importante soprattutto tra gli anziani. Nel 2018 i dati Eurostat riportano che il 37% degli individui tra 65 e 74 anni non aveva mai avuto accesso ad Internet. E’ importante riflettere sulle implicazioni di questo dato, soprattutto in riferimento alla progressiva digitalizzazione dei servizi anche pubblici al cittadino.

Dall’altro lato ci sono elementi individuali e di contesto che influenzano il successo nell’implementazione di tecnologie rendendolo anche un possibile strumento a supporto della popolazione anziana per l’invecchiamento sano e attivo.

Rispetto ai fattori contestuali lavori recenti mostrano che Paesi con ricchezza più alta, con migliori infrastrutture di telecomunicazioni, con più politiche a supporto del digitale (ad es. iniziative di educazione digitale o internet gratuito negli spazi pubblici) hanno un accesso più alto ad Internet anche da parte degli anziani.

Per quanto concerne le variabili individuali, elementi socio-economici (ad es. più alto reddito e più alto livello di scolarizzazione), pregresso uso delle tecnologie in eta’ lavorativa, buono stato di salute, interesse verso le tecnologie, percezione della tecnologia come mezzo utile sono associati all’uso delle tecnologie.

2) Come, nella tua visione, il futuro delle popolazioni che invecchiano, sarà condizionato dallo sviluppo delle tecnologie?

Ci sono tante opportunità ma anche alcuni rischi. I rischi si collegano in gran parte alla ridotta familiarità di tanti anziani con l’utilizzo delle nuove tecnologie. Il crescente impiego delle nuove tecnologie per l’accesso ai servizi o alle informazioni, ad esempio, puo’ rappresentare uno svantaggio per alcuni gruppi di anziani e fonte di esclusione sociale.

Lo strumento più difficile a cui accedere per la popolazione anziana?

Non ci esistono tecnologie facili o difficili a priori. Ogni tecnologia puo’ essere sviluppata in maniera da essere più o meno accessibile e usabile. Per favorire accessibilità e usabilità sempre più spesso vengono impiegati approcci di design partecipato e co-design. Questi approcci coinvolgono gli utenti finali nel design e nella creazione degli strumenti con l’obiettivo di individuare bisogni e preferenze e rendere i prodotti finali più accessibili.

3) Quali sono le percezioni degli anziani rispetto alle tecnologie?

Alcuni anziani si sentono insicuri rispetto alle tecnologie e poco fiduciosi di poterne padroneggiare l’utilizzo. Tuttavia, tecnologie sviluppate con attenzione ai bisogni degli utenti anziani possono far superare queste insicurezze. Altri anziani scelgono di non volere usare la tecnologia, per mancanza di interesse o di motivazione. Altri ancora sono perfettamente a proprio agio con l’utilizzo delle tecnologie e il loro uso non e’ necessariamente diverso da quello di individui più giovani.

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