Proseguendo gli esempi internazionali, vogliamo presentarvi un complesso residenziale multigenerazionale realizzato nella piccola città svizzera di Meckenbeuren dalla Stiftung Liebenau, una fondazione privata no profit fondata nel 1870. Partendo dalla considerazione che i servizi di assistenza delle case di riposo non sono finanziariamente e socialmente sostenibili, la Stiftung Liebenau ha incominciato ad investire dal 1995 su modelli residenziali che incentivino la coesione sociale tra le persone giovani e le persone anziane. Da questa idea è nato il complesso residenziale Am Bahnhof Housing, abitato per i 2/3 da persone anziane e 1/3 da persone giovani, con un’etá media della comunità di 52 anni. Il suo ideatore, Gerhard Shiele, ha messo in chiaro dal principio due aspetti fondamentali per un abitare coeso:
- nessun gruppo sociale può prendere il sopravvento sull’altro: gli abitanti devono collaborare tra loro;
- Il complesso residenziale deve trovarsi in una zona prossima al centro per favorire gli scambi di relazioni con la città.
Affinché il sistema organizzativo della comunità di abitanti funzioni, un community organizer stimola i vicini di casa a sviluppare percorsi di aiuto reciproco e sceglie insieme alla comunità i nuovi abitanti, anche se la decisione finale spetta comunque al community organizer.
Il complesso residenziale è il risultato di un concorso lanciato nel 1990 dalla Municipalità di Menckenbeuren allo scopo di riorganizzare l’area intorno alla stazione ferroviaria e creare un complesso residenziale per persone anziane insieme ad un centro giovanile. Il complesso, formato da 7 edifici, è stato sviluppato in due fasi: la prima tra il 1994-1995 e la seconda tra il 1996-1997. Ogni edificio è caratterizzato da differenti gradienti di spazi pubblici e privati. Il complesso ha 79 unità abitative, Il 70% dei quali dispone di una superficie compresa tra 40 e 70 mq, per una o due persone.
Gli edifici 2 e 3 formano una piccola piazza molto frequentata, con panchine e tavoli per gli scacchi e un giardino comunitario. Nel pianterreno dell’edificio principale si trovano gli uffici del complesso, le sale comunitarie e un centro di fisioterapia. La sala comunitaria è lo spazio più usato dai residenti, nel quale si organizzano le feste, incontri settimanali per il caffè, pranzi comunitari, momenti ludici, conferenze. Tutte le unità abitative sono dotate di spazi per le cure domiciliari. La massima autonomia e indipendenza delle persone anziane è supportata da un progetto architettonico privo di barriere, una qualità apprezzata non solo dalle persone anziane ma anche dalle famiglie con bambini. Inoltre, un servizio di teleassistenza garantisce alle persone anziane assistenza in caso di necessità. Al di là delle descrizioni architettoniche, sono le testimonianze degli abitanti a far capire meglio come sia vissuto questo complesso residenziale (da: “New Approches to housing for the second half of life”, Andreas Huber, 2008).
Una giovane residente afferma: “Inizialmente non ero sicura di volermi trasferire. Mi preoccupava tanto il controllo sociale; c’era troppa gente. Ma ora adoro vivere qui. Io aiuto una mia vicina anziana, in compagnia della quale faccio colazione ogni giorno e quando io ho bisogno di aiuto, c’è sempre qualcuno disposto a darmi una mano”.
Un altro abitante dice: “Io sono una persona molto socievole e qui ho la possibilità di conoscere molte persone. Ma tutto avviene spontaneamente e in maniera volontaria; niente viene percepito come un obbligo”.