L’invecchiamento demografico sta esercitando un forte impatto su vari settori della società: il sistema pensionistico, la domanda di servizi sanitari e le prestazioni sociosanitarie di lunga durata di cui l’anziano o il disabile necessita per garantire la propria autonomia.
La popolazione anziana italiana in 12 anni è aumentata del 17% raggiungendo un indice di vecchiaia (numero di anziani over 65 ogni 100 giovani under 15 anni) pari a 154,1 (fonte ISTAT, 2014), con un numero di over 65 con limitazioni funzionali fisiche o psichiche (analisi di competitività RCAU 2014),[1] che supera il milione (l’incremento previsto nei prossimi 10 anni supera il 15%). Il Piemonte, regione in cui ricade il progetto P-PSAFA (Piattaforma per la Personalizzazione dei Servizi di Assistenza per Fragili e Anziani), presenta un indice di vecchiaia pari a 198,5 (fonte ISTAT, 2014).
Le persone fragili e anziane possono essere viste come un capitale umano da tutelare anche attraverso l’offerta di servizi che lo rendano attivo e socialmente integrato nella comunità di riferimento. Per il progetto P-PSAFA risolvere questo nodo significa rispondere ai temi della sostenibilità economica, dell’assistenza socio sanitaria e della residenzialità.
Quanto detto accresce ancora di più l’esigenza di offrire dei servizi di assistenza a fronte dell’attuale ruolo della famiglia: mentre un tempo questa si faceva carico dei propri anziani ora riscontra maggiori difficoltà nel farlo per cambiamenti culturali e socio economici. Dallo scenario descritto emerge la necessità di una spinta verso la domiciliarizzazione dei servizi di assistenza sia per ridurre i costi sia per favorire i vantaggi del vivere in casa.
Il progetto P-PSAFA, sviluppato tra settembre e dicembre 2015, è stato ideato per affrontare queste tematiche offrendo soluzioni tecnologiche e servizi a supporto della persona al proprio domicilio, facilitando l’interazione con le strutture erogatrici di servizi (socio-assistenziali, riabilitativi, diagnostici, ecc). Il progetto, finanziato dalla Regione Piemonte tramite i fondi Europei POR FESR, Asse I Innovazione e transizione produttiva, è stato sviluppato dagli enti Istituto Superiore Mario Boella – ISMB, Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l’Innovazione – SiTI, CSP S.p.A, CADMO, ETICA e Consorzio Kairos con la collaborazione del Consorzio del Monviso Solidale.
L’obiettivo del progetto è offrire un modello innovativo per gli over 65 e persone fragili attraverso l’utilizzo di una piattaforma per la personalizzazione dei servizi di assistenza e la messa a disposizione di strumenti, quali tablet e smartphone, per il controllo in remoto di specifici parametri vitali (ossigenazione del sangue, pressione, glicemia e peso) e della condizione sociale degli utenti osservati. Lo strumento è progettato per migliorare la qualità della vita degli anziani e facilitare il lavoro degli Operatori Socio Sanitari (OSS), garantendo allo stesso tempo l’ottimizzazione dei costi benefici per enti territoriali pubblici e no-profit coinvolti.
I destinatari della sperimentazione sono stati individuati all’interno dell’area metropolitana di Torino (Circoscrizione 1) e nel territorio del cuneese (Comuni di Piasco, Venasca e Brossasco, appartenenti al Consorzio del Monviso Solidale).
La fase di pre-sperimentazione si è basata sulla elaborazione di dati demografici, sociali ed economiche ed infrastrutturali, evidenziando criticità e potenzialità specifiche dei territori di riferimento.
Gli attori coinvolti nella sperimentazione sono circa 30 tra enduser (anziani) e OSS. Gli anziani, perlopiù donne, hanno una età media di 77 anni per l’area del cuneese e 83 anni per quella di Torino.
Il team ha curato la modellizzazione e la gestione delle informazioni attraverso la costruzione di una piattaforma che raccoglie sia dati statici suddivisi in 7 sezioni (anagrafica degli enduser, contatti, condizioni abitative, condizioni di salute, sicurezza personale, attività quotidiana e rete delle relazioni) sia dinamici (parametri vitali e condizione sociale), inputati tramite l’app “DAUSIN.NET”. La piattaforma è risultata fondamentale sia per gli OSS (in quanto utilizzata come diario degli assistiti) sia per gli enti coinvolti nel progetto rendendo più efficiente ed efficace l’organizzazione del lavoro. Questa piattaforma, inoltre, rappresenta una risorsa in progress del tipo IoD (Internet of Data) grazie alla quale con ulteriori implementazioni si potrebbero raccogliere diversi elementi conoscitivi strategici: presenza di soggetti vulnerabili per condizione sociale o salute, clusterizzazione delle patologie più diffuse nei diversi ambiti indagati, condizioni del patrimonio edilizio in termini di adeguatezza degli spazi agli stili di vita e ai bisogni espressi dagli utenti, ecc.
Il progetto P-PSAFA rappresenta quindi un prototipo per lo scaling up di azioni territoriali più efficienti ed integrate tra politiche sanitarie, abitative e infrastrutturali in senso ampio (reti fisiche, sociali e virtuali) a favore della domiciliarizzazione dell’anziano.
Autore: Francesca Bodano
[1] AA.VV., “RCAU- Rapporto di Competitività delle Aree Urbane italiane 2014”, V Edizione, SINLOC – Sistema Iniziative Locali, Istituto Guglielmo Tagliacarne, SiTI, Fondazione ISMU, Padova, 2014.