Il lavoro, la possibilità di accedervi o di mantenerlo, rappresenta ormai un problema che interessa sempre più tutti i paesi dell’Unione Europea. Le sue dinamiche si dipanano seguendo una linea che attraversa diversi aspetti: i tassi di occupazione generali della popolazione attiva, i tassi di occupazione nelle diverse età lavorative, quello di disoccupazione giovanile e infine il tasso di occupazione nell’età adulta (>50 anni). Questi ultimi due aspetti appaiono preponderanti come problema che investe i diversi paesi dell’UE con differenze evidenti tra gli stati.
Per avere un termine di paragone, i disoccupati in generale in Europa a fine luglio erano 25.254.000, con un record di senza lavoro nell’Europa dell’euro all’ 11,3% , 18 milioni di persone, due milioni in più rispetto all’anno precedente (fonte Eurostat). Ma ciò che più interessa è che soprattutto in alcuni paesi del centro-sud Europa va incrementando il tasso di disoccupazione giovanile, pari al 22,6% nella zona dell’euro e al 22,5% nell’Eu27. I giovani disoccupati sono aumentati di oltre 200 mila in un anno raggiungendo i 3.388.000 nell’eurozona. Questa crisi giovanile è abbastanza grave nei cinque paesi dell’Eu27 coinvolti nella speculazione finanziaria che ha interessato l’euro ( Irlanda, Portogallo, Grecia, Spagna e Italia) raggiungendo valori ormai gravi che arrivano fino al 25,1% in Spagna e al 23,1% in Grecia. In Italia continuano a crescere i senza impiego tra i 25 e i 24 anni e il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre 2012 vola al 10,5%, in crescita di 2,7 punti percentuali su base annua ( rilevazione ISTAT). I paesi nei quali il tasso è più contenuto sono Austria (4,5%), Olanda (5,3%), Germania e Lussemburgo (5,5 %). La Germania l’Austria e l’Olanda sono anche i paesi dove è ancora contenuto il tasso di disoccupazione dei giovanissimi under 25: Germania (8%), l’Austria(8,9%) e l’Olanda (9,2%). Per un confronto internazionale, lo stesso Eurostat riporta che il tasso di disoccupazione generale negli Stati Uniti è stato pari al 8,3% mentre in Giappone in giugno era pari al 4,3% (AGI).
Questo grave fenomeno non può non correlarsi con quello di occupazione delle persone in età più avanzata che ha superato i 50 anni. Questo preoccupa un’Europa che va promuovendo l’invecchiamento attivo e la solidarietà tra le generazioni: il rischio è la scarsa tenuta della coesione sociale correlata ad una facile contrapposizione inter generazionale sul versante del diritto al lavoro. Riguardo all’occupazione delle persone di età adulta, superiore ai 50 anni, a partire dalla crisi internazionale del 2007, nei paesi dell’Unione Europea a 27 (Eu27) il tasso di occupazione è andato comunque aumentando fino ad arrivare ad una media del 47,4 % nell’anno 2011. Varia comunque la differenza da paese a paese in un range tra il 72,3% ( Svezia) e il 31% (Malta).
I tassi più alti di occupazione di persone che hanno raggiunto i 55 anni sono presenti in Svezia, ( 72,3%), Germania (59,9%) e Danimarca (59,5). L’Italia si posiziona in una fascia abbastanza bassa con il 37,9%In undici paesi, questo tasso è comunque diminuito rispetto al 2007 e nei restanti paesi è aumentato. I paesi nei quali è maggiormente aumentato a partire da quell’anno e fino al 2011 sono Lussemburgo (7,3%), Polonia (7,2%), Germania (6,6%), Slovenia (5,8%) e i Paesi Bassi (5,2%). La media del 47,4%, suppone un aumento del 2,8% rispetto al 2007 (44,6%). Le differenze tra i paesi sono significative, in quanto oscillano tra il 72,3% della Svezia e il 31,7 % di Malta e solo il 31% di Slovenia.
I paesi interessati dalla crisi monetaria e dalla speculazione finanziaria internazionale sull’euro si posizionano da metà classifica in giù: Irlanda con il 50,0 %, di tasso di occupazione delle persone maggiori di 55 anni, Portogallo con il 47,0%, Spagna con il 44,5% , Grecia con il 39,4% e Italia che si ferma al 37,9 % nonostante abbia avuto un incremento del 4% circa rispetto al 2007. Negli altri quattro paesi interessati dalla crisi, salvo la Spagna che praticamente ha tenuto lo stesso tasso con quello del 2007), si è avuto invece una riduzione dello stesso tasso. Estonia e Finlandia si situano invece in alto alla classifica con 57%, circa mentre il Regno Unito si ferma leggermente più in basso con un 56,7%. I paesi bassi registrano un 56,1% e Cipro un 55,2%. In Lettonia, Lituania il tasso di occupazione si ferma ancora attorno al 50%, mentre supera appena il 47 % la Repubblica Ceca. La Bulgaria registra un 43,9%, mentre Austria, Francia e Slovacchia si situano intorno al 41%. Le cifre si abbassano a un 38,7% in Belgio echiudono la classifica Malta e Slovenia, con un tasso di occupazione di persone anziane che appena supera il 31%.
Tasso di occupazione persone con età superiore ai 50 anni (2007-2011)
Fonte: elaborazione propria da – Instituto de Estudios Económicos (IEE)
Paesi | 2007 | 2011 |
Svezia | 70,0 | 72,3 |
Germania | 53,3 | 59,9 |
Danimarca | 58,9 | 59,5 |
Estonia | 60,0 | 57,2 |
Finlandia | 55,0 | 57,0 |
Regno Unito | 57,4 | 56,7 |
Paesi Bassi | 50,9 | 56,1 |
Cipro | 55,9 | 55,2 |
Lettonia | 57,7 | 51,1 |
Lituania | 53,4 | 50,5 |
Irlanda | 53,8 | 50,0 |
Portogallo | 50,9 | 47,9 |
Rep.Ceca | 46,0 | 47,6 |
Spagna | 44,6 | 44,5 |
Bulgaria | 42,6 | 43,9 |
Austria | 38,6 | 41,5 |
Francia | 38,2 | 41,4 |
Slovacchia | 35,6 | 41,4 |
Romania | 41,4 | 40,0 |
Grecia | 42,4 | 39,4 |
Lussemburgo | 32,0 | 39,3 |
Belgio | 34,4 | 38,7 |
Italia | 33,83 | 37,9 |
Polonia | 29,7 | 36,9 |
Ungheria | 33,1 | 35,8 |
Malta | 28,5 | 31,7 |
Slovenia | 44,6 | 31,2 |
Europa27 | 44,6 | 47,4 |
Riferimenti:
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/eurostat/home/
http://www.ieemadrid.es/inicio.html
Fonte: elaborazione propria da:
Employment rate (55 to 64 years) – Instituto de Estudios Económicos (IEE) –MAPFRE – Canal jubilacion il 29 agosto, 2011